La gravidanza comporta nelle donne numerosi cambiamenti a partire dal fabbisogno energetico giornaliero dei nutrienti, che ovviamente aumenta notevolmente.
Durante la gravidanza si verificano importanti cambiamenti nell’organismo materno, finalizzati a creare un ambiente idoneo per la crescita fetale e a preservare la salute della madre fino al momento del parto.
La nutrizione della donna è un pilastro fondamentale per uno sviluppo sano e in salute del feto.
I LARN indicano un fabbisogno aggiuntivo di 69 kcal/die per il primo trimestre, di 266 kcal/die per il secondo e di 496 kcal/die per il terzo trimestre di gravidanza.
Ci sono dei particolari nutrienti e vitamine che necessitano di essere incrementati tramite l’ausilio degli integratori alimentari pensati appositamente per soddisfare le esigenze della mamma e del feto.
Di quali sostanze nutritive ha assolutamente bisogno ogni futura mamma per garantire a sé stessa, e al nascituro/a una gravidanza in perfetta salute?
L’ACIDO FOLICO (O VITAMINA B9)
L’integrazione dell’acido folico è una delle prime indicazioni che il medico fornisce quando si presenta una futura mamma, poiché la sintesi endogena non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno giornaliero.
L’acido folico è una molecola fondamentale nella biosintesi di DNA ed è essenziale per quei tessuti le cui cellule mostrano un elevato turn-over (midollo osseo e cute) ed è fondamentale per lo sviluppo dell’embrione.
Il fabbisogno aumenta in gravidanza a valori compresi tra 400 e 800 mcg/die. È fondamentale che l’embrione abbia a disposizione un adeguato apporto di acido folico fin dai primi giorni, periodo in cui inizia la formazione degli organi. Questo eviterebbe malformazioni a carico del sistema nervoso, la più diffusa è il difetto del tubo neurale e la spina bifida.
EPA E DHA: ACIDI GRASSI APPARTENENTI ALLA FAMIGLIA DEGLI OMEGA 3
Gli omega 3 sono acidi grassi polinsaturi che non vengono sintetizzati dal nostro organismo ma necessitano di essere introdotti “dall’esterno”.
Sono necessari per lo sviluppo normale del sistema nervoso fetale, ed inoltre costituiscono circa il 60% degli acidi grassi contenuti nei segmenti esterni dei coni e dei bastoncelli della retina.
Inoltre prevengono il rischio di parto pre-termine. È quindi fondamentale la dieta materna sia in gravidanza che durante l’allattamento, perché è dall’esterno che proviene la maggiore fonte di approvvigionamento.
Ferro: Coinvolto in numerosi processi enzimatici, il ferro, costituente dell’emoglobina (alla quale è legato per il 65%), della mioglobina e di diversi enzimi, svolge un ruolo essenziale nel trasferimento dell’ossigeno ai tessuti. La carenza di ferro, come è noto, induce anemia sideropenica.
IODIO
La richiesta di iodio in gravidanza aumenta a causa di un aumento del 50% dell’ormone tiroideo T4. Il TSH fetale non viene sintetizzato fino alla decima-dodicesima settimana, più o meno quando la tiroide del feto è in grado di concentrare lo iodio e sintetizzare la iodotironina. Fino alla 18esima-20esima settimana c’è pochissima sintesi ormonale.
Quindi, in sostanza, nella prima metà della gravidanza il feto fa affidamento alla tiroide della mamma: se l’assunzione di iodio della mamma è scarsa, ne sarà scarso l’apporto anche a livello fetale, con conseguenze sul sistema endocrino del nascituro. Una carenza di iodio materna in momenti critici dello sviluppo fetale crea danni cerebrali irreversibili.
Quelli sopra elencati sono i principali elementi, ma non gli unici, di cui la donna in gravidanza ha bisogno.
Il percorso da seguire inoltre è sempre indicato dal ginecologo, l’unico obiettivo è la salute della mamma e del bambino. Essere incinta non è una patologia ma una condizione fisiologica!